08.05.2019

IL DUCATO DI BENEVENTO NEL DOMINIO NAPOLEONICO.

PROCESSO VERBALE
Sulla erezione, ed istallamento dei due Tribunali di prima istanza, e di Appello, istituiti nella Città di Benevento da S.E. il Sig. Duiresme-S. Leon, Procuratore Generale di
S.A.S. Carlo Maurizio Talleyrand Perigod,
Principe Regnante e Duca di Benevento

Oggi trenta luglio milleottocento e sei – Nel Palazzo Municipale.
Dal sunnominato Eccellentissimo Sig. Procuratore si è spedito alla Comunità di Benevento un Piano toccante la organizzazione di due Tribunali nel Ramo Civile e Criminale colle rispettive attribuzioni, ed è il seguente:

“Per parte di S.A.S. Carlo Maurizio Talleyrand Perigod, Principe Regnante, Duca di Benevento.
Non v’è cosa, che debba tanto meritare la nostra attenzione, e che possa più vivamente interessare il nostro paterno affetto verso in nostri fedeli sudditi di Benevento, quanto l’amministrazione della giustizia.
In conseguenza, dopo avere soppressi una moltitudine di Tribunali, che s’imbarazzavano ogni giorno nelle loro rispettive pretenzioni, con gran pregiudizio de’ beni, e della sicurezza de’ Cittadini;
Dopo aver soppresso le franchigie, asili, ed Immunità locali del pari contrari alla santità dei luoghi consagrati a Dio, alla sicurezza pubblica, ed all’esercizio della giustizia;
E volendo dare alla giustizia un’Autorità potente, eguale ed indipendente da ogn’influenza non relativa ai suoi doveri, Noi ordiniamo provvisoriamente quanto segue:

ART. I
E’ composto un Tribunale di prima istanza dei Giudici infra nominati: D. Giuseppe Verusio – D. Giuseppe Serrone – D. Giovanni Gasparro.

ART. II
Questo Tribunale giudicherà in materia Civile, definitivamente sino alla concorrenza di una somma di dieci ducati, e salva l’appellazione in materia Criminale, ed in materia Civile al di là della detta somma di ducati dieci.

ART. III
E’ stabilito un Tribunale di appellazione composto dei Giudici infranominati: D. Antonio Buonpane – D. Antonio Zoppoli – D. Domenico Mutarelli.

ART. VI
Questo Tribunale giudicherà sopra le appellazioni, e definitivamente tanto in materia Civile, quanto in materia Criminale.

ART. V
Ognun dei detti Tribunali di prima istanza, ed appellazione sarà presieduto, cioè il Tribunale di prima istanza dal Sig. Verusio, ed il Tribunale di appellazione dal Sig. Buonpane.

ART. VI
I detti Tribunali si aduneranno ogni giorno fino a nuov’ordine, eccettuati i giorni di Domenico, e di Festa, per giudicare le cause, e processi nel Principato di Benevento. Vi sarà un giorno della settimana destinato da loro ai Processi Criminali, e se arrivasse, che vi fosse un’azione Criminale diretta contro una Persona impegnata negli ordini Ecclesiastici, vi saranno aggiunti durante il corso del Processo due Ecclesiastici, nominati dall’Arcivescovo di Benevento, ai Giudici del Tribunale di appellazione.

ART. VII
Ogni atto, ordinanza, o giudizio di tutti i Tribunali, Giudici, Camere, e altre Corti di giudicatura situati fuora del Territorio del Principato di Benevento, emanati, o per emanare dai 16 giugno scorso sono nulli, ed è proibito ad ogni Tribunale, e persona qualunque siasi di dargli retta.

ART. VIII
Tutte le cause, che sono in istato di appellazione in un Tribunale qualunque di seconda istanza saranno giudicate definitivamente dal Tribunale suddetto di appellazione. Il Tribunale d’appellazione è pure incaricato di far’eseguire tutto ciò, ch’è stato giudicato prima de’ 16 giugno scorso.

ART. XI
Il Tribunale di appellazione farà eseguire i giudizii attualmente renduti a riguardo degli uomini condannati alle galere. Se ne formerà una catena, e sotto gli ordini e la direzione dei Consoli, saranno impiegati a’ Lavori pubblici.

ART. X
Le cause saranno giudicate in Civile, e Criminale secondo le leggi, ed usanze, che han governato sin’ora lo Stato di Benevento, sino al punto, in cui noi stimeremo a proposito di mettersi in vigore il Codice Napoleone, che governa attualmente tutto l’Impero Francese e il Regno d’Italia. E fra un mese i due Tribunali qui sopra nominati ci faranno pervenire le osservazioni, o modificazioni, delle quali questo Codice sembrerà loro suscettibile relativamente alla Località.

ART. XI
D. Giovanni Tommaselli è nominato Giudice di Polizia. In simili qualità egli ha diritto di giudicare sommariamente tutte le querele, risse, ed altri delitti di polizia, come pure le cause pretoriali contrarie alla sicurezza ed alla tranquillità pubblica. Ma quando manderà i colpevoli in prigione, sarà obbligato di darne conoscenza motivata, ed in scritto, nello spazio di ventiquattro ore, al Tribunale di prima istanza.

ART. XII
Sarà da Noi provveduto ai stpendii de’ suddetti Giudice, e senz’altro alcun titolo, né pretesto qualunque non potranno ricevere prima, durante, o dopo il processo alcuni stipendii, doni, presenti, regali, né pene pecuniarie, dalle Parti, salva la tassa dei diritti per la spedizione dei giudizii atualmente in uso pel Tribunale di prima istanza, e quella delli stessi diritti, che si pagavano al Tribunale Archiepiscopale sopra l’appellazione; i quali diritti continueranno ad essere pagati tanto in materia Civile, quanto in materia Criminale. Se si pronunceranno pene pecuniarie, elleno si verseranno nel nostro Tesoro, ed impiegate al nutrimento e mantenimento de’ prigionieri.

ART. XIII
I Consoli accompagnati dai due Comandanti sono incaricati della esecuzione del presente, e della istallazione dei Tribunali nel giorno di domani, cioè, il Tribunale di prima istanza in un Locale del Palazzo della Città, ed il Tribunale di Appellazione in una delle Sale del Palazzo Ducale.
Benevento, 30 luglio 1806.
PER SUA ECCELLENZA
J. Bordese Segretario Interpetre”

Visto il Piani suddetto, i Signori Consoli, Componenti la Municipalità di Benevento, hanno commesso al Tromba, Andre De Jesu, che l’avesse pubblicato, ed affisso ne’ luoghi pubblici della Città, essendone a tal’uopo esarate più copie.
In progresso, per mezzo dei pubblici inservienti, han fatto correre l’avviso non meno agl’Individui Rappresentanti i due Tribunali sudetti, che al Sig. Tommaselli Commissario di Polizia, come pure al Sig. Comandante Mg.re Pacca, ed al Sig. Capitano Soldati Comandante della Piazza, e della Truppa Francese, perché domani alle ore 14 si conferissero tutti in questo Palazzo Municipale per l’adempimento di siffatte disposizioni.

Oggi 31 luglio 1806 – Sonosi congregati i Signori D. Vincenzo Vastalegna, D. Mercurio Tommaselli, D. Filippo Rispoli, D. Ignazio Annecchini, D. Nicola Luigi D’Aversa e D. Nicola Fiore, Consoli attuali.
Sono indi venuti i Signori D. Antonio Buonpane, D. Antonio Zoppoli e D. Domenico Antonio Mutarelli, Presidenti e Giudici del Tribunale di appello; i Signori D. Giuseppe Verusio, D. Giovanni Gasparro e D. Giuseppe Serrone, Presidente, e Giudici del Tribunale di prima istanza, e ‘l Sig. D. Giovanni Tommaselli Giudice di Polizia.
Successivamente son giunti il Sig. Mag.re Pacca Comandante, e ‘l Sig. Capitano Soldati Comandante della Piazza per la Truppa Francese, che del pari si è squadronata nel Cortile di questo Palazzo.
Ed infine vi si è recata l’E. S. col di lei Segretario Interpetre Sig. Bordese.
Si è in tal’atto proposto dal Sig. Buonpane che istallandosi il Tribunale di appello nel Palazzo Ducale, situato a capo della Città, la distanza de’ Luogo si rendeva incomoda non meno ai Giudici, che agli Avvocati; epperò tornava meglio ergerlo in questo Palazzo medesimo, nelle due stanze dette del Consiglio, lasciando al Tribunale di prima istanza le altre due della già Curia Temporale, anche per agevolare il corso della giustizia, offrendosi tutti i Giudici in un sito medesimo. I Consoli vi hanno aderito, e S.E. vi si è prestata.
E’ da ciò che, a sua insinuazione, sortendo dalla Stanza Municipale tutte le Persone addianzi notate sonosi direttivamente condotte alle stanze della già Curia Temporale. Ivi per ordine dell’E. S. son seduti in tre distinte sedie il Presidente Verusio, ed i Giudice Serrone, e Gasparro, ed indi ha ingiunto a me infrascritto Segretario di legge, come ho letto, in presenza di tutti il primo e secondo articolo del Piano sudetto riguardante l’istallamento del Tribunale di prima istanza.
Ho commesso in seguito ai Signori Consoli D. Vincenzo Vastalegna, e D. Domenico Tommaselli, che ricevessero, dai detti Presidente, e Giudici il giuramento di adempiere rettamente i propri doveri, e di amministrare la giustizia con esattezza. Toccate le scritture, da tutti e tre si è tal giuramento prestato.
Dopo, ciò l’E. S. ha letto in idioma Francese, e ‘l sudetto Segretario in Italiano, la seguente allocuzione:
“Signori. Voi state per rendere la giustizia ai vostri Concittadini! Non perdete mai di vista, che nell’adempiere questa finzione augusta, in nome di S.A.S. Carlo Maurizio Talleyrand Perigord, Principe di Benevento, Vostro Sovrano, voi dovete obbliare i vostri interessi, i vostro affetti, e finalmente voi stessi, per non avere più altra cosa in vista, che la Legge, e che non vi può essere delitto più grande innanzi a Dio, e gli Uomini, quanto l’abusare del suo potere per autorizzare l’ingiustizia. Sono persusaso, che darete al vostro Sovrano di applaudire egli stesso alla sua scelta coi vostri lumi, coll’applicazione ai vostri doveri, e colla vostra integrità.”

Partiti da quel luogo, son tutti passati alle vicine stanze del Consiglio, ed ivi, colle stesse forme e ritualità si è ripetuta la funzione sudetta, istallandosi il Tribunale di Appello, con darsi il possesso e riceversi il giuramento del Sig. Presidente Buonpane, e dai due Signori Giudici Zoppoli e Mutarelli.
Nell’ordinarsi dall’E. S., che tali atti si rendessero noti alla Popolazione, e che inoltre sen formasse un “Processo verbale”, co inserirsi nei Registri de’ rispettivi Tribunali, si è sciolta l’adunanza; e ‘l tutto è compiuto.

(Dal Ms. donato dal Sig. Gaetano Verusio all’Archivio Storico della Provincia di Benevento)

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